Ansia: è tutto nella nostra testa?

18.05.2024

Nella generazione in cui viviamo, diventa sempre più complicato gestire l'ansia. Quello dell'ansia è sicuramente un fenomeno che potrebbe riguardare qualsiasi individuo della popolazione mondiale, ma è statisticamente appurato che quelli a soffrirne maggiormente sono gli adolescenti e i giovani adulti. Solo in Italia, infatti, 6 giovani su 10 affermano di aver sperimentato l'ansia almeno una volta nella loro vita, alcuni in modo blando, altri in modo piuttosto severo. Molteplici sono i contesti nei quali l'ansia può manifestarsi: scuola, mondo del lavoro, vita privata e/o sociale. In alcuni casi, l'ansia può limitarsi ad un singolo evento: un'interrogazione o un compito in classe, un colloquio di lavoro, il dover parlare o recitare davanti ad un pubblico vasto, il dover affrontare un viaggio importante da soli.


L'ansia presenta, a livello sia fisico che psicologico, un'ampia gamma di sintomi. Il più comune, nonché quello più visibile, è l'agitazione, che in alcuni casi, se non controllata, può scatenare violenza fisica e/o verbale nei confronti di chi abbiamo davanti. Decisamente più subdoli sono però i cosiddetti "sintomi invisibili", spesso associabili agli attacchi di panico: problemi intestinali, difficoltà respiratorie, emicrania, senso di oppressione al petto o nodo alla gola. Nei casi più gravi, l'ansia può addirittura portare sintomi affiancabili a quelli di una malattia del sistema nervoso, come ad esempio spasmi muscolari, formicolio ad arti inferiori e superiori e, in casi estremi, paralisi. Questi sintomi, che quasi sempre destano particolare preoccupazione in coloro che li sperimentano e che spingono il paziente a consultare vari specialisti, rientrano nel cosiddetto "disturbo di conversione", ovvero la somatizzazione di disagi di tipo psichico, che vengono convertiti in disagi fisici facilmente confondibili con i sintomi di qualsiasi altra patologia organica. Da non trascurare è anche il modo in cui l'ansia incide sulla sfera sociale e privata dell'individuo, dal momento che può portare al completo isolamento e alla svalutazione del proprio sé, rendendoci impotenti persino davanti alle situazioni più semplici.

E' chiaramente possibile gestire l'ansia, nonostante possa risultare complicato per quelli che ne hanno sempre sofferto. E' consigliabile, se si è soggetti ansiosi, consultare uno psicologo e psicoterapeuta, che può aiutare il proprio paziente a riprendere in mano la sua vita e ad affrontare al meglio le situazioni difficili e che più spaventano. Qualora l'ansia presentasse sintomi invalidanti e che rendono la vita quotidiana impossibile, e qualora il disagio dovesse protrarsi a lungo nel tempo, è necessario un tempestivo intervento psichiatrico, dal momento che si parla di ansia generalizzata o patologica, per la quale è richiesta una terapia di psicofarmaci.

-CAMMALLERI ELENA

Blog del Liceo Classico di Marsala-Laboratorio di scrittori digitali
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